Rebel Girl

Pare che sia stata Kathleen Hanna ad avere scritto su un muro "Kurt smell like teen spirit" riferito a Kurt Cobail, dando l'ispirazione al titolo per uno dei pezzi più iconici degli anni 90 (al tempo la batterista delle Bikini Kill era la ragazza di Kurt Cobain che usava il profumo "Teen Spirit" e da qui naque un equivoco che divenne leggenda.

La band Bikini Kill di Kathleen Hanna ha incarnato la scena punk degli anni '90 e oggi i suoi testi personali e femministi in inni come “Rebel Girl” e “Double Dare Ya” sono più potenti che mai. Ma da dove viene questa voce trasformativa?

In Rebel Girl, il nuovo libro di memorie di Hanna, crudo e penetrante, ci porta dalla sua infanzia tumultuosa agli anni formativi del college e ai suoi primi spettacoli. Come Hanna chiarisce, far parte di una “girl band” punk in quegli anni non era una prospettiva semplice o sicura. La violenza maschile e l'antagonismo erano minacciati a ogni angolo, e sopravvivere come cantante che era un parafulmine per le controversie richiedeva una quantità illimitata di determinazione.

Ma le relazioni sviluppate in quegli anni l'hanno sostenuta, anche con i suoi compagni di band Tobi Vail, Kathi Wilcox, JD Samson e Johanna Fateman. E le amicizie con musicisti come Kurt Cobain, Ian MacKaye, Kim Gordon e Joan Jett le hanno ricordato che, nonostante le difficoltà, il mondo del punk può ancora nutrire e prendersi cura dei suoi membri. Hanna racconta di essersi innamorata di Ad-Rock dei Beastie Boys e della sua battaglia debilitante contro la malattia di Lyme, e ci porta dietro le quinte della sua crescita musicale nelle sue band Le Tigre e The Julie Ruin. Scrive anche candidamente del movimento Riot Grrrl, documentandone con amore le origini di base ma criticandone l'esclusività.

Con una voce tutta sua, Hanna rivela i momenti più difficili e quelli più gioiosi, e come questi continuino ad alimentare la sua arte e la sua musica rivoluzionaria.